Riscatto della laurea gratis per i nati tra il 1980 e il 2000

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La proposta è stata avanzata dal sottosegretario all’Economia Barretta. In sostanza, lo Stato si farebbe carico di versare i contributi figurativi per gli anni universitari ai richiedenti nati tra il 1980 e il 2000 che si siano laureati rispettando i tempi legali stabiliti dai piani di studio, escludendo dunque i fuori corso.

Riscatto degli anni universitari gratis per i nati dal 1980 al 2000. È la proposto avanzata dal sottosegretario all’Economia Pierpaolo Barretta, che è essere intenzionato a introdurre questa possibilità per aiutare le generazioni più penalizzate dalle varie riforme del sistema pensionistico. In sostanza la proposta mira a concedere a tutti i laureati nati tra il 1980 e il 2000 una quota di di contributi figurativi che possano in qualche modo aumentare gli anni contributivi e, dunque, diminuire l’età pensionistica minima in cui il soggetto potrà in futuro andare in pensione

Il riscatto della laurea, in realtà, è sempre esistito, ma a titolo oneroso: riscattare 5 anni di studi universitari, infatti, può costare cifre molto alte, che sono parametrate non solo all’effettivo ammontare di reddito a disposizione del contribuente che lo richiede, ma anche all’età effettiva al momento della domanda. In sostanza, più ci si avvicina all’età pensionabile e più il reddito è alto, più la richiesta contributiva sarà alta. Riscattare la laurea, dunque, può arrivare a costare decine di migliaia di euro. Spiega Andrea Bassi sul Messaggero:

“L’idea è anche quella di provare a ragionare su una misura che sia in qualche modo anche retroattiva, ossia copra chi, essendo nato dopo il 1980, ha già conseguito una laurea senza uscire fuori corso. Si tratta di una contribuzione gratuita fissa per gli studenti universitari che completano, entro la durata legale, il proprio percorso di studi. I pilastri sarebbero due: il primo è che a beneficiare del riscatto gratuito, saranno soltanto i nati tra il 1980 e il 2000, i cosiddetti Millenials”. Al ministero si sono accorti insomma che chi ha carriere discontinue rischia di non riuscire ad avere una pensione dignitosa alla fine del suo percorso di lavoro. “Il secondo è che lo Stato verserà i contributi figurativi all’Inps solo per quei Millenials che avranno finito gli studi universitari nei tempi stabiliti. I fuori corso, insomma, non potranno avere accesso all’agevolazione”. Non si sa ancora quanto questo costerà alle casse dello Stato. Ma la proposta è sul tavolo e al Tesoro stanno già facendo i conti. La proposta, lascia trapelare il Messaggero, potrebbe essere “meno onerosa degli altri progetti che sono sul tavolo”.
/Charlotte Matteini/fanpage/