Margherita Hack, tutta l’eredità alla badante albanese Tatjana Gjergo

1010
0

Parla Tatjiana Gjergo, 59 anni, che il marito di Hack ha designato come unica ereditiera e che ora vive negli Stati Uniti
In questa storia ci sono tre donne innamorate della scienza, Margherita, Eda e Tatjana. C’è un uomo che ha scritto un finale a sorpresa, Aldo. Ci sono un cane, pochi amici e tanti gatti. Ma, soprattutto, c’è un’eredità: una bella casa e 500 mila euro.

Tatjana Gjergo, 59 anni, si fa viva per la prima volta con una email dagli Stati Uniti: «Grazie per aver richiesto la mia opinione» premette. E va dritta al punto: il fatto è che «di questo caso è stata dipinta un’immagine stravolta» dice. «Stravolta», quindi falsa. «Di questo caso», cioè del suo caso: della villa con giardino e dei soldi che Margherita Hack, la più conosciuta ed estroversa astrofisica che l’Italia ricordi, avrebbe voluto dividere fra più beneficiari e che invece sono finiti soltanto a lei, Tatjana.
tatiana gierco
Va detto che a questa donna – nata e cresciuta in Albania e arrivata sulle sponde italiane nel 1991 con una delle tante carrette del mare che allora attraversavano l’Adriatico – la parola «badante» sta decisamente stretta. E in effetti era molto più di questo: era diventata amica, cameriera, confidente e coinquilina della scienziata e di suo marito, il professor Aldo De Rosa, nei loro ultimi anni di vita.

«Più che badante mi sentivo una di famiglia ed ero considerata tale» ripete lei. Anche per questo nessuno si stupì quando Margherita aggiunse al suo primo testamento la parte che la riguardava: le sarebbero toccati 100 mila euro e la casa ma in seconda battuta, cioè soltanto «dopo la morte mia e di Aldo», scrisse l’astrofisica.
Ma cinque giorni dopo il suo addio al mondo, il marito mise la firma sotto un finale diverso. Tatjana sarebbe diventata erede universale. Nemmeno un centesimo per le tre associazioni animaliste che Margherita aveva sempre sostenuto e a ciascuna delle quali avrebbe voluto lasciare 20 mila euro: il rifugio Astad, il Gattile e l’Enpa di Trieste, la sua città. Aldo, malato di Alzehimer, è morto a settembre del 2014 e lei, Tatjana, l’ha assistito fino all’ultimo giorno.

«Riguardo al testamento posso dire soltanto che io fin dall’inizio mi sono rimessa nelle mani di professionisti seri e imparziali» giura immaginando che sulla modifica del professore qualcuno possa avanzare dubbi. «Ora mi trovo negli Stati Uniti» scrive, «e dell’eredità che mi è stata attribuita non ho visto nulla fino al momento della mia partenza dall’Italia».

La casa è chiusa, abbandonata. I depositi bancari sono dov’erano e non si capisce che fine abbiano fatto i sette gatti e il cane di Margherita. Quindi per Tatjana ancora niente di fatto. Ma i dubbi degli animalisti sul testamento del professor De Rosa sono arrivati Oltreoceano e lei su questo promette tempesta: «Se ci saranno iniziative da intraprendere per tutelare la mia onorabilità e la mia immagine, le prenderò».

Giorgo Cociani, presidente del Gattile (centro di rifugio e assistenza per gatti di cui Margherita è stata socia fondatrice) è perplesso: «Io non ci credo» annuncia. «Non credo che il professore possa aver stravolto le volontà di sua moglie. E poi io l’ho visto subito dopo la morte di lei. Non mi ha nemmeno riconosciuto, era completamente assente…». Nessuno si spinge a parlare di reati ma è lo stesso Cociani a ipotizzare che «chissà, magari dopo tutto questo chiasso interviene la magistratura…».

Dagli Stati Uniti Tatjana preferisce non soffiare sul fuoco. Restano le parole di sempre: «Conoscevo Margherita da quando mia figlia Eda aveva 10 anni. Eda, che come me ha la passione per le scienze, le scrisse per farle delle domande e lei rispose. Prima di entrare in casa sua ci ha legati un lungo rapporto di affetto e amicizia, non mi ha mai considerata come una donna di servizio e basta».
Sa di avere l’astrofisica dalla sua parte, anche se lei non c’è più. «La Tatjana a me e ad Aldo ci aiuta proprio in tutto» ripeteva a tutti Margherita. «Quando siamo stati male si è occupata della casa e ci ha assistito, se venissero a mancare persone come lei non ce la faremmo…».

Eda oggi è un astro nascente della matematica applicata e della fisica all’Università di Chicago. Sono passati 24 anni da quando attraverò l’Adriatico, stretta fra le braccia della madre che cercava una vita migliore in Italia. Tatjana aveva una sola valigia, piena di sogni e libri di scienza. Giusi Fasano / corriere.it