Fino ad un paio d’anni fa i pochi italiani che avevano deciso di trasferirsi in Albania facevano scalpore per il solo fatto di aver percorso in direzione inversa, magari senza barconi, il percorso che aveva portato negli anni ’90 migliaia di cittadini albanesi sulle coste tricolori per cercare lavoro e fortuna. Qualcuno dei nostri compatrioti, e non erano pochi, li considerava invasori, ma con il passare del tempo il fenomeno migratorio “al contrario” è diventato sempre più notevole ed oggi la situazione si è completamente ribaltata.
L’economia in Albania è in netta crescita, e sono sempre di più gli italiani che decidono di abbandonare la propria terra per cercare vantaggi che oggi qui non esistono più. Secondo i dati ufficiali sono 19mila gli italiani che lavorano in Albania nel 2017, di cui la maggior parte (16mila) ha contratti da lavoratore dipendente. Ma oltre agli italiani che lavorano nei call center ci sono anche professionisti, imprenditori e tanti laureati che oltre l’Adriatico, a Tirana e dintorni, cercano (e trovano) possibilità che in Italia sono state loro negate.
L’economia albanese corre, con un Pil che sale di oltre il 3% all’anno, proprio perché è completamente diversa dalla nostra: lo stipendio medio è basso, circa 300 euro, ma i professionisti riescono a guadagnare anche mille euro al mese. In compenso la vita costa pochissimo, circa un quinto rispetto all’Italia, e con 250 euro si riescono a trovare case bellissime in affitto nelle migliori zone della capitale, appartamenti del tutto paragonabili a quelli che a Roma o a Milano costano 1000 euro al mese o più.
Ma ci sono anche altri fattori che spingono gli italiani, ed in particolar modo gli imprenditori, a trasferirsi in Albania: la burocrazia è molto snella e per avere tutti i permessi necessari ad aprire un’attività basta una settimana; in più la pressione fiscale è del 10-15% sulle imprese, circa un quinto rispetto all’Italia. In Europa tasse così basse si pagano solo in Irlanda, ma l’Albania ha il vantaggio di essere più vicina e di avere una popolazione che parla molto bene l’italiano e che ci accoglie molto meglio di quanto possiamo immaginare. Il risultato è che oggi le aziende “made in Italy” in Albania sono quasi 600.
Il Paese delle aquile viene scelto però anche dopo aver smesso di lavorare. Sono sempre di più infatti gli anziani che scelgono l’Albania per trascorrere serenamente gli ultimi anni di vita: le loro pensioni da 700 euro, che in Italia spesso servono anche ad aiutare i figli in difficoltà, in Albania valgono più del doppio di uno stipendio medio.
Fonte: Libero Quotidiano