Vivere da pensionati a Durazzo, Albania

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A cura di Nicole Cascione

Carmine, ex artigiano in Italia e pensionato INPS, era alla ricerca di un posto in cui vivere tranquillamente con la sua pensione. Così, dopo aver effettuato diverse ricerche e dopo svariati sopralluoghi sul posto, ha deciso di trasferirsi in Albania, a Durazzo. Da quel giorno sono passati ormai tre anni e Carmine e sua moglie ora vivono in una casa in riva al mare con chilometri di spiaggia a disposizione per fare lunghe passeggiate mattutine.

Carmine, ormai vivi da tre anni a Durazzo, ma prima di optare per l’Albania hai valutato anche altre zone?

Sì, inizialmente abbiamo pensato alle Canarie, poi però, analizzando i pro e i contro e il valore economico della nostra pensione, abbiamo optato per l’Albania, ed eravamo indecisi tra Tirana e Durazzo. Successivamente però (due anni prima del trasferimento definitivo), proprio perchè la nostra era ormai la scelta finale, quando abbiamo visto la nostra casa attuale non abbiamo avuto più dubbi e l’abbiamo acquistata. Ora viviamo a Durazzo in riva al mare, con tanta tranquillità specialmente in inverno e con svariati chilometri di spiaggia a disposizione per fare delle belle passeggiate.

Perché hai scelto l’Albania?

La mia scelta è ricaduta sull’Albania perché, facendo delle ricerche, mi sono reso conto che il costo della vita era decisamente più basso rispetto all’Italia e soprattutto, ho potuto apprezzare il senso di ospitalità del popolo albanese, che fa di tutto per metterti a tuo agio. Altro aspetto molto importante è la vicinanza con l’Italia.

Come si vive da pensionati in Albania?

Sono un pensionato INPS ex artigiano e dal mio punto di vista, qui si vive molto più sereni che in Italia. E’ tutto decisamente meno caotico, si percepisce una maggiore sicurezza e la gente è molto più socievole. Si avverte molto meno lo stress, lo Stato è molto meno opprimente, la burocrazia è inferiore e, un aspetto molto importante per noi pensionati, c’è molta più sicurezza. Qui non esiste, o quasi, la microcriminalità. In casa si vive molto più tranquillamente, il vicino di casa è sempre disponibile in caso di bisogno (ho la sensazione di essere tornato nella nostra Italia degli anni ’60), ci sono ancora i bambini che giocano per strada, noi pensionati veniamo rispettati (mi è capitato già un paio di volte sul bus di città che i giovani mi cedano il posto a sedere). Tutto questo in Italia non lo vedevo più da anni. E poi, cambiare 100 € e avere 13500 lek, sapendo di poter fare molte più cose che in Italia, dà una sensazione impagabile.

Ci sono agevolazioni per voi pensionati?

Qui in Albania, facendo domanda all’INPS, si può ottenere la detassazione, così da ottenere la pensione lorda e le tasse si pagano nello Stato di residenza. Il grosso vantaggio è che le pensioni in Albania non sono tassate.

E per quanto riguarda la pensione qual è il suo valore d’acquisto sul posto?

Il valore della nostra pensione, come detto precedentemente, essendo lorda è già più alto, considerato poi il costo della vita che è il 50% più basso rispetto all’Italia, la nostra pensione ha un potere di acquisto decisamente superiore.

Ci sono molti italiani sul posto?

Non ho dati ufficiali, ma sicuramente ce ne sono parecchi sul posto. Ci sono anche moltissimi studenti che frequentano le università albanesi collegate ed equiparate alle università italiane. I pensionati non sono ancora tantissimi, ma sicuramente in futuro il numero tenderà ad aumentare.

Come passi le tue giornate?

Le mie giornate trascorrono serene, mi piace molto camminare, soprattutto la mattina in riva al mare. Dove risiedo abbiamo circa 5-6 km di spiaggia libera e specialmente d’inverno è completamente a nostra disposizione.

Consiglieresti il trasferimento a pensionati italiani come te?

Certo. La prima cosa da fare però, è quella di venire sul posto almeno per 15 giorni. Consiglio di trovare un appartamento in affitto (se ne trovano in abbondanza) così da provare a vivere la vita di tutti i giorni per poter apprezzare pregi e difetti di questo popolo con le sue usanze e i suoi costumi.

Per quel che riguarda le pratiche burocratiche per il trasferimento di pensione, è stato facile o hai avuto problemi?

Per quel che riguarda il permesso di soggiorno non ho avuto nessun problema, perché quando ho fatto richiesta avevo già acquistato casa sul posto due anni prima. Infatti, i pensionati che scelgono di risiedere in Albania, devono necessariamente essere proprietari di casa nel Paese.

Ho avuto invece delle difficoltà con l’INPS per quanto riguarda la detassazione della pensione sostanzialmente per diversi motivi:

  1. l’INPS rilascia un modulo chiamato EP/I-1 che andrebbe compilato e fatto vidimare e timbrare dalle autorità fiscali albanesi, ma questo non succede perché le autorità albanesi non riconoscono l’INPS come sostituto di imposta, ma in alternativa rilasciano un loro documento che dichiara che sono fiscalmente residente in Albania
  2. l’impiegato della mia INPS di appartenenza (Novara) non voleva assolutamente riconoscere questo documento, anche se ammesso dalla convenzione bilaterale firmata fra i due stati, (Convenzione del 21/05/1998 n. 175 ratificata 21/12/ 1999). Così ho dovuto rivolgermi ad un legale per procedere con la denuncia per omissione di atti di ufficio. A quel punto si è convinto e dopo circa un anno di battaglie siamo riusciti ad ottenere la tanto sospirata detassazione. Il mio consiglio è di non arrendersi davanti al primo no, perché è una prassi rifiutare la detassazione al primo tentativo. E’ un nostro diritto sancito dagli accordi della convenzione tra i due stati e quindi deve essere riconosciuto.

Quali sono i pro e i contro del vivere in Albania?

I pro li ho elencati prima. Tra i contro c’è la sanità. Quella pubblica è abbastanza carente principalmente di risorse economiche anche se, comunque, mi è capitato di incontrare dei medici molto bravi, nonostante le poche risorse disponibili.

In altrernativa ci sono delle ottime cliniche private che funzionano decisamente bene con costi non eccessivamente proibitivi. Ovviamente è consigliabile stipulare un’assicurazione sanitaria per garantirsi una certa tranquillità.

Pensi di rientrare in Italia prima o poi?

Tornare in Italia per adesso non rientra nei miei programmi, ho scoperto un modo di vivere decisamente più consono alle mie attuali esigenze.

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