Primarie a Parma, chi è Gentian Alimadhi

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Gentian Alimadhi, anni 43, avvocato penalista, coniugato con due figli, si propone alle primarie del 19 febbraio per la scelta del candidato sindaco in occasione delle elezioni amministrative della primavera prossima.

Nativo di Fier, in Albania, è a Parma da quasi 24 anni. Arrivato clandestino nel 1993 su un barcone approdato in Puglia, si è laureato, ha svolto le prime esperienze professionali e, da avvocato, ha avviato una propria consolidata attività forense. E’ cittadino italiano dal 2010.

Alimadhi ha passato i suoi primi anni in Italia lavorando di giorno in fabbrica e studiando la notte sino a laurearsi in giurisprudenza. A Parma è diventato poi primo animatore della locale comunità albanese, come presidente dell’associazione Scanderbeg, tanto da ricevere nel 2011, a pochi mesi dal conseguimento della cittadinanza italiana, il premio Sant’Ilario, il massimo riconoscimento civico del Comune.

Negli ultimi mesi si è impegnato nell’associazione Libertà uguale a favore del Sì al referendum costituzionale, ma non ha mai avuto tessere di partito e alle prossime primarie si presenta da civico.

I valori della Costituzione Italiana, “che ha incontrato da uomo di studi ma che ha, soprattutto, fatto propri come una conquista, ne guidano l’impegno civile, espresso fin qui nelle molteplici iniziative da lui condotte nell’ambito e a sostegno dei ‘nuovi italiani’ di Parma e con la partecipazione all’attività della associazione di cultura politica ‘LibertàEguale'”.

Di Parma, “ha conosciuto e assorbito le tradizioni di civismo, di amore per la convivialità, di spiccata propensione alla solidarietà. Con Parma e con i Parmigiani ha in comune la laboriosità unita alla irrinunciabile ricerca di una buona e sempre migliore qualità della vita”.

“Si sente ed è perfettamente inserito in una Parma in continuo rinnovamento, che consegna le proprie migliori tradizioni ad una gioventù dalle più diverse origini, informatizzata e connessa al mondo in cui vive in modi impensabili solo pochi decenni addietro”. “Parma – dice – mi ha dato la possibilità di realizzare i miei progetti. Volevo la mia rivincita e qui l’ho ottenuta”.

Alimadhi fa proprio il programma Parma che Funziona elaborato dal Partito Democratico, “sviluppandolo, dettagliandolo e interpretandolo nel modo che gli pare più rispondente alle attese e ai bisogni di questa Parma che cambia”.

La visione di cui si fa portatore “riguarda una la città di Parma negli anni 20 del 2000. Una città da consegnare alle nuove generazioni con le sue tradizioni migliori, di democrazia, di solidarietà, di partecipazione e di amore per la vita”.

“Una città – spiega in una nota – che cresce anche per l’attrattività esercitata verso donne e uomini delle più diverse provenienze. Questa realtà in movimento presenta problemi in parte inediti, che non si esauriscono con quelli della sicurezza e dell’accoglienza, dai quali tuttavia bisogna partire.

Una saggia azione amministrativa non si rassegnerà a considerare i nuovi arrivati come corpi estranei da tollerare ma si porrà l’obbiettivo di creare nuovi cittadini parmigiani e italiani a tutti gli effetti”.

Senza trascurare alcuno dei capitoli di questo programma, la sua azione “sarà focalizzata su alcune questioni, a suo avviso determinanti e irrinunciabili: il lavoro, in tutte le sue accezioni (dipendente, autonomo, in forma di impresa e di impiego pubblico), che va sostenuto, favorito e promosso, attivando in tale direzione tutte le potenzialità della pubblica amministrazione; la cultura: nella sua forma di promozione della ricchezza artistica e monumentale della Città ma anche, e soprattutto, come trasferimento delle migliori tradizioni, creazione di cittadinanza consapevole e attiva, radicamento dei principi di libertà, di responsabilità, e di solidarietà che informano la Costituzione e ne fanno la base della convivenza civile. Il sistema di relazioni fra Città e Scuola e fra Città e Università sarà al centro del suo impegno amministrativo; la infrastrutturazione del territorio, per incardinare Parma in un contesto vasto metropolitano, recuperando per quanto possibile ritardi ed errori che, in passato, hanno comportato parziali arretramenti.

Gentian Alimadhi si propone all’elettorato democratico di Parma come “cittadino orgoglioso sia delle proprie origini che della propria acquisita parmigianità, che intende interpretare al meglio, al servizio di questa comunità che si avvia ad entrare ormai nel cuore degli anni 2000”.

L’obiettivo è diventare il primo sindaco d’Italia “immigrato dall’Albania”. Alle primarie sfiderà il capogruppo Pd in Consiglio comunale Nicola Dall’Olio, poi Dario Costi, Paolo Scarpa e Francesco Samuele.

Lui vanta il consenso pressoché unanime della Consulta degli stranieri e quello della comunità albanese che a Parma conta 8mila persone, molti già cittadini italiani e quasi tutti, anche se non possono votare alle comunali, hanno i requisiti per le primarie. Repubblica.it